Obiettivo raggiunto! Resistere continuamente in equilibrio sarà anche emozionante, ma compromette fegato e coronarie. La soddisfazione è grande, perché la squadra sta sostanzialmente dimostrando di aver recuperato la voglia di vincere e, ancora più importante, la sicurezza nelle proprie capacità e la necessaria fiducia.
13 palle recuperate! Si è vista la “cattiveria” giusta che fa correre, fa stare su ogni palla (per questo servono anche le incessanti grida di coach Massimo e del suo assistente, Filippo che, rispettosi del regolamento, si sono alternati nello stare in piedi) e che ti muove rapidamente, anche buttandosi a terra per riconquistare il possesso palla. È il risultato del lavoro fatto in settimana, dell’atteggiamento giusto e dei giochi che il coach sta facendo provare e riprovare alla squadra.
Sicurezza e fiducia stanno migliorando la performance anche di chi, sino a qualche settimana fa, sembrava essersi perso e che non devono perdere coloro che , sono sempre a disposizione della squadra, anche se non convocati o accettando di rimanere in panchina. Vince sempre la squadra, quella che è vincente perché tutti lavorano, condividendo gli obiettivi, e così permette ai cinque in campo di vincere.
Anche ieri è stato bello, perché abbiamo vinto una partita anche con il “fiatone”, ma senza mai aver paura di perdere. Abbiamo vinto anche perché non ci siamo fatti condizionare dal “nervosismo” degli avversari e questo ci ha permesso di chiudere la gara 68/66, con gli ultimi canestri che si sono susseguiti con questa sequenza, dopo il 63 pari, raggiunto grazie alla bomba di uno dei migliori in campo, Scafora (best scorer della gara con 19 punti). Nuovo pareggio 66/66, che lasciva poco più di “24 sul cronometro, ottenuto con tre liberi concessi agli avversari e dalla seconda bomba consecutiva di Scafora e i due punti della vittoria ottenuta con due liberi concessi dagli avversari, che non hanno mollato sino alla fine, il primo, sempre di Scafo che si limitava a ½, aumentando la tensione in campo, il secondo, di Bombonati che per non ridurre la tensione, si limitava anche lui all’1/2. Gli “11 secondi rimanenti non hanno modificato il punteggio e hanno fatto esplodere la gioia in campo e in tribuna. In fondo anche la paura aumenta l’adrenalina e se la paura arriva negli ultimi secondi di gara, aiuta a vincere.