Brusuglio vs Mojazza

Alla quinta di una lunga fase di qualificazione, la terza sconfitta non è ancora un problema. Può diventare un problema se non cogliamo subito l’occasione per avere la conferma di un sospetto e per capire urgentemente e bene quale sia stata la causa di una prestazione molto deludente, con pochi, inevitabilmente affannosi e malfatti tentativi di rimonta, che ci hanno evitato una differenza canestri esagerata, contro una squadra che ha vinto troppo facilmente, con solo 55 punti a 46.

È bene evitare una tendenza negativa, perché anche ieri sera abbiamo visto i gialloneri in campo molto confusi e incerti. Perdonate un po’ d’impetosità e, ribadiamo: i numeri delle statistiche dicono solo una parte della prestazione, ma dicono. 29% i canestri realizzati (T3+ 4 T3 27, con percentuali da 0% x 3, 67% x 1, 50% x 1. Oltretutto su troppo pochi tentativi di effettuare un’entrata o un tiro a canestro, con scelte a volte dovute a troppa frenesia, contro una difesa tutt’altro che insuperabile. Chi è entrato in partita per giocare meno minuti, ma per lunghi tratti vale un po’ per tutti, tranne Ale, inevitabilmente più preoccupato di fare assolutamente qualcosa per recuperare punti, piuttosto che scegliere la giocata migliore. Per fortuna il numero delle palle perse, neanche troppo alto, è stato compensato da quello delle recuperate. È facile dire che le cause sono evidenti, ma se vogliamo risolverle, occorre cercar di capire quale sia la “madre di tutte le cause”, risalendo al motivo di quella sfiducia che è il peggior nemico per un gioco di squadra come il basket. La fiducia nelle personali capacità dipende da quella che reciprocamente tutti i componenti della squadra, staff compreso, si trasmettono. Tenendo conto che la motivazione si fonda su scelte, fatti che diventano azioni diverse e non solo sull’apprezzamento di un incitamento, men che meno quando l’incitamento è un richiamo negativo.

Lavoriamo, uniti, e torneremo ad essere vincenti!