“Gli insegnanti maneggiano materia incandescente, la stessa di cui ciascuno di loro (i ragazzi) è fatto. Più saranno capaci di stare di fronte a sé stessi più saranno in grado di evitare che esistano altri Luca. Più saranno capaci di insegnare latino. E di voler bene, davvero, a Paperino.”
Federico Pichetto sarà anche un giovane prete chiamato dal vescovo di Chiavari a occuparsi di giovani in diverse realtà della costa ligure, ma sicuramente possiede altri talenti. Prometteva di diventare un fortissimo pugile, perché tira cazzotti così potenti e ben mirati che ti stendono, lasciandoti dentro una provocazione che ti impedisce di strapparti dalla pelle, che tu sia un genitore, un insegnate o un allenatore o un istruttore sportivo, quella responsabilità educativa che “brucia”, che vorremmo spesso evitare, ma che è quella che da pienamente senso al compito che ogni adulto ha, volente o nolente. Il caso descritto nell’artico è fra i più drammatici che potrebbe accadere a chiunque ha a che fare con i giovani. Ma la drammaticità che la vita inizia a far sperimentare già da giovanissimi, anche se le circostanze sono meno faticose e gravide di dolore, non si può imparare ad affrontarle da soli. Da soli si rischia la tragedia, perché da soli non ci si salva e gli amici veri sono quelli che ti aiutano a star di fronte a te stesso, per aiutare te stesso e gli altri a diventare grandi. Aiutiamoci a non sottovalutare il rischio, ad essere responsabili e a “voler bene a Paperino”.